Gazeta Buenos Aires - Eurodonne: razzismo su Carter, Inghilterra non ci sta

Eurodonne: razzismo su Carter, Inghilterra non ci sta
Eurodonne: razzismo su Carter, Inghilterra non ci sta

Eurodonne: razzismo su Carter, Inghilterra non ci sta

Un caso scuote rivali Italia. Bronze 'ma non ci inginocchieremo'

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Un caso di razzismo, l'ennesimo nel calcio, scuote la nazionale femminile inglese alla vigilia della semifinale degli Europei contro l'Italia. Jess Carter, centrale difensiva che a livello di club gioca negli States nel NY Gotham ha denunciato di essere stata oggetto, via social e più volte, di insulti di carattere razzista. "Fin dall'inizio del torneo ho subito molti insulti razzisti - ha spiegato -, sebbene ritenga che ogni tifoso abbia il diritto di esprimere la propria opinione sulle prestazioni e sui risultati, non sono d'accordo e penso che non sia giusto prendere di mira qualcuna in base all'aspetto fisico, le sue origini o al colore della pelle. Di conseguenza prenderò una pausa dai social media e lascerò che sia il mio team a occuparsene". Sul caso ha preso posizione la FA, la federcalcio inglese, con un comunicato in cui il Ceo Mark Bullingham sottolinea che "la nostra priorità è Jess, le daremo tutto il supporto di cui ha bisogno e condanniamo fermamente i responsabili di questo disgustoso razzismo. Non appena siamo venuti a conoscenza degli abusi razzisti subiti da Jess, abbiamo immediatamente contattato la polizia britannica. Sono in contatto con la piattaforma di social media interessata e stiamo collaborando con la polizia per garantire che i responsabili di questo crimine d'odio vengano assicurati alla giustizia". "Purtroppo, non è la prima volta che ciò accade a un giocatore inglese - continua Bullingham -, quindi abbiamo adottato misure che ci consentono di intervenire rapidamente e, ove possibile, fornire informazioni a supporto di qualsiasi potenziale azione di polizia. Continueremo a discutere con le autorità competenti e le aziende di social media su cosa si possa e si debba fare di più per prevenire questi abominevoli abusi". Anche la Uefa è scesa in difesa della giocatrice: "Abusi e discriminazioni non dovrebbero mai essere tollerati, né nel calcio né nella società, né di persona né online", è il commento dell'ente calcistico europeo. Ma ora cosa farà l'Inghilterra? Le giocatrici domani contro l'Italia torneranno a inginocchiarsi come in passato per prendere posizione? "Ci siamo incontrate per discutere la situazioni e siamo tutte pienamente solidali con Jess e con chiunque subisca insulti razzisti in questo torneo - la risposta del capitano Lucy Bronze riferita da alcuni media britannici -. Sappiamo che non riguarda solo lei e siamo deluse di dover essere ancora qui, nel 2025, a vedere Jess affrontare tutto questo. Inginocchiarsi? No, non lo faremo, ma è chiaro che noi e il mondo del calcio dobbiamo trovare un altro modo per affrontare il razzismo".

E.Navarro--GBA