Sclerosi multipla, con Registro migliora medicina di precisione
Dal 2014 oltre 96mila casi registrati e 191 centri coinvolti
Oltre 96.000 casi registrati, 191 centri coinvolti, 73 progetti di ricerca e 50 pubblicazioni scientifiche. Questo il bilancio dei primi dieci anni del Registro italiano sclerosi multipla (Rism), il più grande database clinico italiano dedicato alla sclerosi multipla e alle patologie correlate, presentato al Congresso della Società italiana di neurologia (Sin) svoltosi a Padova e che si conferma uno strumento chiave per la medicina personalizzata, per la ricerca scientifica in real world e per la sanità pubblica. Il Registro, nato nel 2014 da un accordo tra la Fism e l'Università di Bari, è oggi alimentato da 191 Centri di sclerosi multipla su tutto il territorio nazionale, tra cui 14 centri pediatrici. Sono stati condotti 73 progetti di ricerca basati sui dati raccolti nel Rism, che hanno portato alla pubblicazione di oltre 50 articoli scientifici. Dal 2022 è possibile raccogliere anche casi di patologie rare come neuromielite ottica (Nmosd) e malattia legata agli anticorpi anti-Mog (Mogad), aprendo la strada a nuove ricerche in real world. Ad oggi, il Registro include circa 1.000 casi relativi a queste patologie. Il registro italiano è il coordinatore del Big MS Data Network, che coinvolge i registri di sei Paesi europei per un totale di 350 mila persone inserite e seguite ed hanno il riconoscimento della European Medicine Agency (Ema) per gli studi di sicurezza dei farmaci. Durante la riunione annuale dei Centri di sclerosi multipla partecipanti al Registro, nella sessione dedicata, è stato illustrato come i dati raccolti abbiano permesso di migliorare la presa in carico clinica, personalizzare i trattamenti e supportare le decisioni regolatorie. "Il Rism è uno strumento strategico per la ricerca e per la sanità pubblica. È parte integrante dell'Agenda SM e patologie correlate e sarà centrale nella definizione delle priorità della nuova Agenda della SM e patologie correlate dei prossimi cinque anni, verso il 2030" - ha dichiarato Mario Alberto Battaglia, presidente della Fism (Fondazione italiana sclerosi multipla -. "Oggi il Rism è ancora più importante nel momento in cui si tende sempre di più non solo ad arrivare a diagnosi precoci ma anche a iniziare a monitorare l'efficacia di una terapia precoce ottimale per la persona".
O.Medina--GBA