

Vivono con un tumore 3,7 milioni italiani,ancora gap tra regioni
Rapporto Favo,'pazienti parte attiva Ssn,svolta da manovra 2025'
Nel 2025 in Italia 3,7 milioni di cittadini vivono dopo la diagnosi di tumore. Per rispondere ai nuovi bisogni delle persone colpite dal cancro, la svolta è rappresentato dalla legge di bilancio 2025, che prevede che le organizzazioni dei pazienti siano parte attiva del sistema e delle funzioni strategiche del Servizio sanitario nazionale con i pazienti stessi che diventano protagonisti delle Reti oncologiche regionali, ma sussistono ancora disomogeneità territoriali nella partecipazione delle associazioni alle Reti. Perchè queste ultime raggiungano in tutto il Paese una piena operatività sono però indispensabili la nomina e l'inizio dell'attività del coordinamento generale delle stesse e la disponibilità di adeguate risorse. Le richieste sono contenute nel 17/mo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, presentato oggi nell'ambito della XX Giornata nazionale del malato oncologico, promossa da Favo e dalle centinaia di associazioni federate. "Con la legge di bilancio 2025, le organizzazioni dei pazienti diventano parte attiva del sistema sanitario - spiega Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione Italiana Delle Associazioni Di Volontariato In Oncologia (Favo) -. La scelta del legislatore è stata coraggiosa e le implicazioni saranno dirompenti: i pazienti potranno finalmente partecipare ai principali processi decisionali in materia di salute individuati dal ministro della Salute, nonché alle fasi di consultazione della Commissione scientifica ed economica dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Si tratta di una rivoluzione epocale. Non sarà più possibile progettare la sanità solo dalla prospettiva dell'offerta e dei professionisti. Tuttavia, esistono ancora disomogeneità tra le Regioni e non tutte le Reti oncologiche presentano lo stesso livello di coinvolgimento delle associazioni. Permangono anche difficoltà di natura burocratica, perché talvolta i processi di partecipazione sono complessi e poco accessibili alle associazioni più piccole". Favo è stata nominata dal ministero componente del Coordinamento generale delle Reti Oncologiche (Cro), in rappresentanza delle associazioni dei pazienti. Il Cro assicura l'omogeneità di funzionamento delle Reti e facilita il loro aggiornamento: "E' fondamentale che l'attività del Cro parta quanto prima", afferma De Lorenzo.
A.Castillo--GBA